Riuscii ad afferrare il messaggio di Kat,ma non di quello di Silvia. Che volesse parlare con Kat non mi avrebbe sorpreso,ma con me?? D'accordo,da bambini giocavamo spesso insieme ma adeso che eravamo cresciuti non ci parlavamo più tanto.
"Va be' " pensai,dirigendomi verso la porta di casa. L'edificio era alto e imponente,tuttavia non sembrava essere un palazzo,bensì un'unica casa. Riuscivo a vedere la finestra alla quale Kat si stava arrampicando per raggiungere le ragazze e farle scappare;avrei dovuto evitare che riuscisse a vederla anche l'uomo. Suonai il campanello ed attesi che mi aprisse,e quando lo fece,distesi il mio viso in un ampio sorriso,di quelli che ti fanno i vicini di casa quando ti chiedono in prestito il sale.
- Mi scusi il disturbo signore,posso parlarle un attimo? -,chiesi gentilmente nascondendo con disinvoltura le mie vere intenzioni,cosa che mi riusciva oltremodo bene.
- Si muova,ho fretta- fu la sua risposta,ma non si allontanò dalla porta di casa,perciò chiesi se potessi entrare,e dopo un po' di tentativi andati a male di convincerlo,lui cedette. Mi portò in cucina,facendomi accomodare su una scomoda sedia in legno mezza rotta,come ogni altra cosa in quella stanza. Lo esaminai attentamente,aveva muscoli e un fisico atletico.
" Peccato che non sia meglio di me",pensai con un pizzico di disprezzo. Ma dopotutto era un bel ragazzo anche lui.
Dopo un minuto di completo silenzio,mi chiese che cosa volevo,ed io non sapendo cosa rispondere mi alzai ed andai verso la collezzione di coltelli da cucina che c'era sul bancone - Ehm,si vede ecco...il fatto è che...-presi uno dei coltelli tenendolo nascosto dietro la schina,poi mi riavvicinai a lui sempre attento a non dargli le spalle e gli conficcai il manico del coltello nelllo stomaco. In quel momento si sentii un rumore al piano superiore,un tonfo degno di un bisonte e subito dopo vidi Kat che attraversava il corridoio per arrivare alla porta,probabilmente per dare il segnale a Silvia e Grazia,per poi tornare indietro ed avvicinarsi furtivamente a Jack,che piegato in due dal dolore,ricevette una ginocchiata in fronte da mia sorella,così forte da riuscire quasi a fargli perdere i sensi. Ancora un paio di colpi da parte di entrambi e li perse completamente. Corremmo al piano superiore dove trovammo già Silvia e Grazia intente a far uscire le ragazze.
Cercai Wendy con lo sguardo.
Arrivai alla finestra. Picchiettai sul vetro con le nocche per attirare l'attenzione su di me e ci riuscii. Una ragazza,capelli corvini spettinati e truccata alla massima potenza col trucco tutto sbavato e un toppetto e una gonna striminziti,mi aprii e riuscii a passare dalla finestra . Dentro notai che la stanza era completamente vuota,le pareti piene di ampie crepe e un buio pesto. Cercai con lo sguardo un interruttore,ma guardando in alto mi accorsi che non c'era nemmeno la lampadina. D'accordo,non mi sarebbe servita comunque a molto la luce,a parte per cercare Wendy. La chiamai,aspettando che si facesse vedere. Poi allontanando tutti,buttai giù la porta con un bel calcio. Feci segno di rimanere in silenzio e di fare il meno baccano possibile.
- Rimanete qui un secondo,tra poco ve ne andrete - ordinai con tono rassicuramente benevolo.
In pochi secondi scesi le scale e in altrettanto tempo,la porta. Feci un gesto per invitare Grazia e Silvia ad entrare e quando mi raggiunsero,dissi di andare al piano superiore a recuperare le ragazze,possibilmente senza fare troppo rumore. Le guidai fino alla scala,poi entrai di soppiatto in cucina,dove Mark aveva già assestato un colpo allo stomaco a quel brutto ceffo. Mi avvicinai e carica di una rabbia improvvisa e di un adrenalina mai senita prima,gli assestai un bel colpo in fronte con un ginocchio. Continuammo finchè non perse del tutto i sensi. Poi salimmo per vedere a che punto erano per farle uscire,ma ci mancavano solo poche ragazze.