Il mio soccorso fu inutile, ero disperata; Mark ad un certo punto comiciò a parlare:
- Tu...pensi che...?-
io scossi la testa: sicuramente non era in coma, l'amico di Graziai disse di sì ... A me non sembrava affatto.
Capelli rossi suonò alla porta di casa di Mario, che nel frattempo era fuggito dalla finestra non so dove,quindi ci aprì la madre e vedendo Katly disse subito:
-Oh Santo Cielo! Entrate ...Prego, prego!-
La prima ad entrare fu Grazia, poi, mentre il ragazzo strano e Mark sollevavano Katly, dissi a Mark, velocemente ed a bassa voce:
-Ha ragione il ragazzo, Maio: non è colpa sua, ma della vita ... Kat in taxi mi ha detto tutto-
Entrammo tutti in casa e così Grazia chiamò l'autoambulanza che arrivò in fretta e vedendo le condizioni di Katly la portarono in ospedale.
Grazia salì in moto con Adam seguendo l'autoambulanza, io ovviamente, con Mark.
In ospedale aspettammo un po', poi uscì dalla sala dove c'era Kat una dottoressa molto giovane che disse:
-Chi è tra voi un parente??-.
Mark s'indicò senza parlare.
-Ah, che bel parente ...-
-Senta, suo fratello non vuole ricevere complimenti in questo momento, vuole sapere solo come sta la sorella. Punto.- dissi velcomenente ed incavolata un po' per tutto.
-Uffa, non si può dire neanche una parola in più!!!- sbuffò ed io la guardai con occhi di fuoco. così lei:
-Va bene ... Sua sorella si trova in una situazione scientifica un po' complicata: non è in coma come avete sospettato, respira da sola e tutto quanto, è come se stesse dormendo, ma il fatto è che questo "sonno" potrebbe trasformarsi in coma e poi, se così sarà, vivrà per tutta la vita attaccata ad un macchinario ... Tutto ciò è causato da improvviso malore, che si può essere verificato per vari motivi che stiamo ancora approfondendo; questa è la prima diagnosi, ora potete entrare due alla volta-.
La dottoressa se ne andò, lasciando tra noi un vuoto ed un silenzio indescrivibile. Per la prima volta riuscii a trattenere le lacrime e l'istinto mi portò ad abbracciare Mark che era disperato. Katly per me era come una sorella, non poteva andarsene, no ...
[FOTO DI MARIO]
Ritornai a casa molto tardi e mia madre mi diede una brutta notizia: Katly era stata portata in ospedale: subito andai a piedi e correndo verso quella grande costruzione che avevo sempre frequentato fin da piccolo cominciai ad affaticarmi: non potevo farlo, non potevo correre, non lo sapeva nessuno, ma avevo gravi problemi al cuore e la mia fine sarebbe stata quella di mio padre.
Entrai in ospedale, chiesi infrmazioni di Katlyeen Vanek e mi dissero che si trovva al settimo piano; presi l'ascensore e mi ritrovai nel padiglione vuoto, perchè era quasi notte e seduti c'erano l'amica di Katly ed il fratello. Sentii la sua amica dire al ragazzo:
-Tesoro ti prego, non fare niente-
e poi mi si avvicinò dicendomi:
-Sono contenta che tu sia venuto-
-Lei come sta??-
-Beh, è in una specie di coma, se ti va entra dopo me e Mark!-
-No grazie, preferisco rimanere qui e non vederla in quelle condizioni, forse il fratello ha ragine: è solo colpa mia ...- mii misi le mani in fronte
-No, non è colpa di nessuno dei due e poi l'amore non ha mai colpe, mai, nè tantomeno bisogna attribuirle ... A volte succedono delle cose e basta, forse anche per voltare pagina ...-.
Rimasi in silenzio e non risposi: i dottori e quelle pochissime persone che erano nel padiglione rimasero incantati dalle parole della ragazza, compreso me. Poi dissi:
-Beh, io devo andare, ti lascio il mio numero cos mi dai informazioni su Katlyeen, redo di tornare ... Ciao! Buonasera a tutti!-.
Mentre le porte dell'ascensore si chiudevano, la ragazza torno dal fratello di Katlyeen e lo abbracciò fortemente: i due erano davvero innmorati.