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Quasi le lacrime mi salirono agli occhi,nel vederli tutti lì,alle quasi 3 di notte per me,ed erano tutti con le lacrime agli occhi,proprio come me. Abbracciai tutti,abbracci forti e caldi,alcuni così forti da farmi mancare il fiato,altri più che altro sollevati. Mi mancò davvero il fiato invece,quando arrivò Mario e tutti uscirono dalla stanza,lasciandoci soli. Prima mi rimproverò tenendomi dolcemente la mano,più o meno come mi era venuto in mente poco prima di riprendermi;mi disse che quando avrei voluto sarebbe stato pronto...in un primo momento non capii,ma afferrai quasi subito il messaggio. Gli sorrisi con una gentile e dolce timidezza,ancora ero un po' scossa da tutto l'accaduto. Quando poi mi abbracciò il mio cuore cominciò a battere all'impazzata,come un treno in corsa che non riesce a fermarsi,e sentii il sangue affiorarmi sulle guancie. Annuì con la testa perchè non riuscivo a parlare dall'emozione. Mario se ne andò,e al posto suo Silvia e Mark entrarono affiancati dall'infermiera. Dovevo restare per una settimana a casa di Silvia. La guardai preoccupata,avevano già Angelica a cui pensare,non volevo creare problemi...ma visto che mi disse che non c'era problema,annuii con la testa con un sorrisone. In fondo mi faceva piacere. Arrivammo a casa sua in sella in tre sulla moto di marco(sistemati in modo assurdo sulla due posti),si dettero un bacio della buonanotte e li guardai sorridente. In fondo forse nn era così male che stessero insieme. Entrammo e trovammo Angelica che dormiva,così ci rifugiammo nella camera di Silvia.
Abbracciai Kat così forte che sentii le ossa del mio braccio scricchiolare. Ero davvero in preda ad una gioia intensa. Le baciai delicatamente la fronte,ma anche se non dissi nulla doveva essere chiaro che le volevo bene e che ero felice stesse bene. Di malavoglia lasciai soli Kat e quel tipo,ma lo feci comunque,perchè sapevo che lei ci teneva. La dottoressa disse che non poteva stare da sola per una settimana,così Silvia si offrì volontaria per ospitarla a casa sua. L'avrei fatto io,ma non credevo fosse il caso...le accompagnai a casa di Silvia sulla moto,rischiando di far cadere la terza persona di volta in volta. Diedi il bacio della buona notte a Silvia e salutai mia sorella con la mano,e ripartii,con un peso impressionante in meno sul cuore.
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