Posso partire, ma ..., Capitolo VII | Bar

Quando Mario se ne andò ritornai al mio discorso con Kat:
-Scusa se ogni cosa che faccio và a finire male, scusa se ogni volta rovino qualcosa di importante per qualcuno, è che non riesco a trattenermi, sono impulsiva, non penso prima di parlare...-.
Kat mi guardò come per dire che la colpa non era mia ma di Mario.
Nonostante questo mi abbracciò e mi disse:
-Perdonata ovviamente; ma dove eravamo rimaste?-

Notai le occhiate di Mario,ma non ci feci caso e continuai a parlare con Grazia,alle volte ridendo e scherzando.
Lei si scusò:
-Scusa se ogni cosa che faccio và a finire male, scusa se ogni volta rovino qualcosa di importante per qualcuno, è che non riesco a trattenermi, sono impulsiva, non penso prima di parlare...-
ma io mi alzai e l'abbracciai,per dimostrarle tutto il mio affetto,dichiarando che la colpa era di Mario,che come al solito,dava dimostrazioni d'affetto troppo...affettuose,senza tener conto degli altri che potevano sentirsi da terzo incomodo,anche se alla fine non era affatto così.
-...e ovviamente,sei perdonata. Dove eravamo arrivate? Io penso che dovresti dirlo a Silvia,dopotutto è tua amica...-

Dopo l'abbraccio Kat mi consigliò di rivelare la mia cotta per Alexander a Silvia, che dopo tutto era mia amica.
-Sì forse hai ragione anzi, ora le mando un messaggio-.
"Silvia domani sei libera? Se sì ci vediamo alle 18.00 in centro, solito posto! Dovrei parlarti di una cosa".
-Ecco fatto-.
Rivelai a Kat con soddisfazione...

Grazia fece come le avevo detto,così le sorrisi,contenta.
Ero convinta che fosse la cosa migliore,di certo Silvia non l'avrebbe giudicata per essersi innamorata!
Intanto però,non facevo che pensare a Mario,che ancora mi stava guardando...gli scoccai un'occhiata,ma ancora prima che potesse rendersene conto,rivolsi il mio sguardo altrove.

Grazia se ne andò via con aria stanca,poverina l'avevo trattenuta a lungo.
Le sorrisi salutandola con aria felice,ma dentro di me c'era una tempesta,tutt'altro che di felicità. Dovevo risolvere la questione con Mario,ma non avevo idea di cosa diamine dirgli,a quel cocciuto!
"Però,forse,può venire senza che tu ti debba preoccupare troppo..",mi sussurrò una piccola vocina dentro di me.
E decisi di darle ragione.
Uscii dal bar e credetti di dover aspettare fino all'una,ma uscì alle undici,con una sigaretta alla bocca dicendomi bruscamente:
-Quindi?? Di cosa dobbiamo parlare??-
Mi incazzai davvero. Anche se avevo quasi le lacrime agli occhi. Le lacrime agli occhi perchè,non riuscivo a sopportare di essere trattata così da lui,era come essere bastonata per me. E incazzata perchè stava fumando. Con il cuore messo male si mette pure a fumare??? Gliela strappai dalle labbra e la buttai a terra,schiacciandola col piede.
- Innanzitutto,se vuoi partire devi smetterla di fumare. Il tuo cuore sta già male di suo,non ti ci mettere anche tu ad aggravare la situazione!! E poi...- mi fermai un'attimo per trattenere le lacrime che minaciavano di scendermi sulle guancie,abbassando la testa. Due secondi dopo però,la rialzai,ed anche se ancora avevo le lacrime agli occhi,riuscii a parlare con fiera chiarezza.
- E poi,avevo quasi preso una decisione riguardo a noi due...ma forse è il caso di rivederla.-
Mi girai e cominciai ad avviarmi per tornare a casa di Silvia,sconsolata.

Si era fatto tardi e dovetti andarmene, lasciando Kat ancora lì.
Subito dopo mi arrivò il mesaggio di risposta da Siliva:
"Grazia, mi dispiace tantissimo, ma domani ho da fare dal mattino fino alla sera, se è qualcosa di urgente ti chiamo ora al cellulare"
Risposi:
"Ah fà niente non è una cosa urgente, magari avvisami tu quando sei libera ok?
Ci sentiamo, buonanotte".