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Katly mi racconto tutto quello che era successo: -Senti Kat, io ho appena finito le prove ... Trovo un taxi e vengo in hotel, tu preparati, andiamo a prendere qualcosa ad un bar del centro e ne parliamo con calma ... Certo, cara, che gli stai facendo passare le pene dell'inferno a quel povero ragazzo, non vedi che farebbe di tutto per stare con te?! Ti vuole sul serio, lui ti ama ... Si vede lontano un miglio! Ah, dimenticavo! Chiedi a Grazia se le va di venire ...-. Presi il primo taxi che passava e nel frattempo inviai un sms a Mark dicendogli che sarei andata a prendere un caffè con Katly. Arrivai all'hotel in poco tempo, pagai l'autista e bussai alla camera di Katly che non era ancora pronta, quindi ne approfittai per andare in camera mia ad aggiustarmi un po' i cappelli ed il trucco. Quando uscii dalla camera vidi un continuo movimento per il corridoio: Kat mi aspettava dietro la porta, Grazia parlava con Alex assumendo la tipica faccia che dice: "ti sto sotto"; Mario invece scendeva le scale con la sua enorme valigia, stavo per salutare Katly, ma a fermarmi fu l'atteggiamento di Mario: si vedeva che stava venendo incontro alla mia amica, quindi rimasi in silenzio di fronte a Kat che aveva le braccia conserte e aveva un'aria sconsolata e malinconica. Mario nel frattempo avanzò verso Kat.
Preparai frettolosamente le valigie e uscii in men che non si dica dalla camera salutando Adam e raccomandandomi di fare attenzione a Katlyeen. Scendevo le scale con la valigia in mano e vidi lei, quella biondina che ormai mi aveva conquistato il cuore che attendeva dietro la porta Silvia, infatti quest'ultima aprì la porta di scatto e, come se avesse capito le mie intenzioni, tacque fino a quando non colsi Katlyeen alle spalle: -Beh, io devo proprio andare, altrimenti perdo sia il taxi che l'aereo-. Lasciai cadere la valigia per terra, la strinsi forte a me e la baciai intensamente e dopo lei mi sembrava fragile, più fragile di prima. Estrassi dalla tasca dei jeans il mio plettro preferito autografato da Corey Taylor, il cantante/chitarrista degli Stone Sour e lei sapevo benissimo che ci tenevo tantissimo a quel plettro e glielo poggiai sul palmo della sua mano e gliela chiusi a pugno: -Jim Morrison diceva: "gli individui sono stati educati alla paura di sé e dei propri sentimenti. Tutti parliamo di amore ma è una parola vuota: in realtà si ha paura dell'amore e dei sentimenti, perché sono elementi perturbatori e possono portare sofferenza. Per cui gli individui recitano l'amore, che in quanto messa in scena non può destabilizzare ne portare sofferenza", ma ti giuro che io non mento, non ho paura di soffrire, non ho paura di amarti ... Farei di tutto per stare qui, con te ... A presto ...- le dissi guardando verso il basso. Intanto Silvia chiuse la porta, sicuramente per non far imbarazzare Katly e per lasciarci soli.
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