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Solo dopo aver finito la frase mi accorsi di quanto sembravo stupido ed egoista. Perchè non sarebbe dovuta andare? Lei era così bella, intelligente e aveva faticato molto per raggiungere il suo sogno che adesso si stava avverando. - Lei se lo merita. E' il sogno di tutta una vita per lei, se le impedissi di andare...mi odierei. Anche Silvia mi odierebbe.- - Hai ragione-, dissi, -Sarà tutto meraviglioso come è sempre stato. Ti aspetterò...e nel frattempo magari ingaggiano anche me, non si sa mai! Dopo aver esibito tutto il mio fascino durante la sfilata potrebbe succedere di tutto!- Cercai di sembrare spensierato mentre lo dicevo, sfoggiando il sorriso migliore che mi uscì in quel momento. Mi avvicinai un po' di più e le accarezzai una guancia, liscia e morbida come la seta. Le dita scivolarono più giù, fino al collo, attirandola a me e baciandola dolcemente. -I bagagli sono pronti, tra un po' si ritorna in America... - Sorrisi pensando a come sarei stato felice di tornare nella mia cara vecchia casa, finchè mi resi conto del resto della frase: -Finalmente potrò consegnarti il mio regalo per il nostro anniversario!- Adesso sì che ero nei guai.
Durante il volo non feci che pensare a Mario. -Adesso sono pronta-, pensai. Essere riuscita a stare da sola per un po' di tempo mi aveva aiutata a riflettere e a mettermi in pace con me stessa. Ero sicurissima che sarebbe andato tutto andato a meraviglia, perchè ci volevamo bene. Per divertirmi un po' durante il viaggio mi misi accanto ad Alex, rivolgendogli un sorriso divertito. -Allora, cel' hai fatta a trovare una strategia?-
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