Posts written by Gallymad Cartina 4e!

view post Posted: 14/1/2019, 02:10 Tutte le coppie formatesi ad Amici dal 2001 al 2016! - Gossip!
CITAZIONE (Saratti @ 5/5/2017, 20:07) 
Alcune coppie erano ovviamente finte:
Tizzano, Scanu, Barile ecc ecc.

Sono d'accordo per quanto riguarda Michele Barile e Borana Qirazi.

Aggiungo che secondo me anche la coppia Virginia Tomarchio- Cristian Lo Presti sia stata una buffonata.🤔

CITAZIONE (peppe1979 @ 29/9/2017, 09:51) 
Parecchie di queste coppie erano finte...create ad hoc per il programma televisivo!

Concordo... che tristezza!
view post Posted: 14/10/2016, 22:35 Riassunto del pensiero di Jean-Paul Sartre. - Reassumed and Homeworks!
Riassunto del pensiero di Jean-Paul Sartre.
Nell’“Essere e il nulla” del ’43 coglie la realtà nella sua formazione dell’essere in-sé e dell’essere-per-sé.
In sé è la realtà nella sua immediatezza che si offre nella sua opacità e staticità; non c’è alcuna giustificazione razionale, c’è e basta. (Mondo: realtà compatta ed opaca che si pone di centro al per sé).
Per sé è invece la coscienza umana che si muove all’interno di questa realtà per intessere una trama di rapporti che pone l’essere stesso dalla coscienza come funga dall’in sé. (Soggettualità: intenzione verso la negazione di tutta la determinazione diventa opposizione. Sartre la deduce da quella che a suo parere è la “scoperta essenziale” di Husserl, cioè che la coscienza è trascendentale).
Questo impianto teorico consente a Sartre di costruire una serie di figure interpretative della soggettività umana che, nel loro insieme, compongono l’analisi esistenziale che Sartre contrappone a quella freudiana, basata sugli istinti e non come vuole Sartre sulla dialettica della coscienza.
Con le categorie e le figure elaborate nella sua analisi esistenziale, Sartre tenta una rilettura di Marx e del marxismo ad un’applicazione sociologica di quella dialettica che finora aveva visto in gioco il singolo individuo. Gli uomini del potere, della religione, del capitale pongono l’esistenza delle classi, ma è sufficiente che la classe opportuna levi lo sguardo contro di loro che immediatamente si sentono “classi in pericolo”. La classe oppressa non può affermarsi come noi-soggetto, si annulla con l’annullamento della classe dominante. Sicché “noi siamo noi solo agli occhi degli altri” e, solo a partire dallo sguardo degli altri, ci assumiamo come noi.


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Edited by Gallymad Cartina 4e! - 14/10/2016, 23:51
view post Posted: 14/10/2016, 22:21 Identità di genere ed orientamento sessuale. - Reassumed and Homeworks!
Durante il mio quinto anno al liceo delle Scienze Umane, in un periodo di autogestione nella mia scuola, ho diretto una discussione tra studenti riguardante l'identità di genere al fine di chiarire alcuni concetti base e per promuovere il concetto di uguaglianza e normalità. Mi sono servita di alcuni documenti ufficiali (quali dati ISTAT); qui di seguito pubblicherò alcuni punti da cui ho preso spunto per gli argomenti di discussione nel dibattito. Alla fine dei documenti, sotto spoiler, ho inserito le fonti ufficiali.

IDENTITA’ DI GENERE (accenni psico-sociologici)
L'identità di genere si riferisce alla percezione e alla consapevolezza che la persona ha di sé come individuo maschile, femminile o ambivalente, tutte le persone che non si riconoscono all'interno dei "normali" generi maschile e femminile.
L'identità di genere si differenzia dal ruolo di genere che indica tutto ciò che una persona dice o fa per indicare agli altri o a se stesso la propria femminilità, mascolinità o ambivalenza, attraverso atteggiamenti ritenuti "appropriati" per il maschio e la femmina in una data società e momento storico.
L'identità di genere si distingue anche dall'orientamento sessuale che rappresenta, invece, la modalità di risposta ai diversi stimoli sessuali e, quindi, anche l'attrazione emotiva verso i maschi, le femmine o entrambi.
Il termine disturbo d'identità di genere (DIG) denota, in generale, una forte discrepanza tra identità di genere e sesso biologico (cromosomi sessuali in una donna “XX” e in un uomo “XY”); non va confuso con l'omosessualità, una variante normale della sessualità umana che riguarda l'orientamento sessuale e non l'identità di genere. Una persona con orientamento di tipo omosessuale non ha, infatti, la convinzione né il desiderio di appartenere al sesso opposto, ma possiede invece un'identità di genere congruente con il sesso biologico di appartenenza. Infine, per poter parlare di DIG devono essere escluse condizioni fisiche intersessuali e anomalie cromosomiche e/o ormonali.
Nel disturbo dell'identità di genere (DIG), la persona si identifica in modo intenso e costante col sesso opposto e prova notevole malessere per il proprio sesso biologico. Tipicamente, l’esordio avviene in età infantile (transessualismo primario) e si manifesta con disgusto per i propri caratteri sessuali distintivi e successivamente per i propri caratteri sessuali secondari, con l'assunzione di ruoli e atteggiamenti tipici del sesso opposto e con il rifiuto della propria mascolinità o femminilità. Il DIG può avere anche un esordio in età adulta e in tal caso si parla di transessualismo secondario.

OMOFOBIA SOCIALE ED OMOFOBIA SOCIALE INTERIORIZZATA.
In generale sembra comunque prevalere una teoria multifattoriale che prende in considerazione l'interazione di aspetti biologici, psicologici e ambientali all’origine del DIG.
Disturbi dell’identità di genere e l’omosessualità diventano dannosi per la mente del “disturbato” e dell’omosessuale in quanto l’individuo, a stretto contatto con la società eterosessita (eterosessismo: pensiero che ammette come unico orientamento sessuale quello etero), si sente costantemente giudicato ed è preda di stati d’ansia e depressione, soprattutto in età adolescenziale, momento in cui l’individuo è più instabile dato che è concentrato nel darsi un’identità ben chiara del sé.
Il disagio espresso per l’esperienza di sentirsi ed essere giudicati “diversi” degli omosessuali sembra derivare dall’orientamento culturale prevalente nella società, in questa l’eterosessualità è percepita come la normalità generando così la persistente e sottile sensazione di essere “sbagliati”. Tutto ciò lo si può vedere nella scuola e negli ambienti di lavoro, istituzioni apparentemente “asessuate”, ma in cui la sessualità eterosessuale è fortemente presente nei modi in cui sono agiti i ruoli di genere, le interazioni quotidiane e le pratiche istituzionali. Per questo in tali contesti le persone omosessuali si sentono spesso costrette a decidere se rendere o meno conosciuto il proprio orientamento sessuale e più in generale si sentono vulnerabili al giudizio di pari o di superiori. Oltre ai discorsi quotidiani, i mezzi di comunicazione di massa come i giornali, i libri, la televisione sono un potente veicolo di trasmissione degli stereotipi. La scelta di un linguaggio neutro è anche giustificato dal fatto che le diverse etichette verbali attivano aree semantiche diverse, immagini e conoscenze, ma anche dimensioni di giudizio.
Manca la “globalizzazione dell’omosessualità e dei disturbi dell’identità di genere”.

DATI ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica).

Il 61,3% dei cittadini tra i 18 e i 74 anni ritiene che in Italia gli omosessuali sono molto o abbastanza discriminati, l'80,3% che lo sono i transessuali.
Generalizzata appare la condanna di comportamenti discriminatori: il 73% è in totale disaccordo con il fatto che non si assuma una persona perché omosessuale o non si affitti un appartamento per lo stesso motivo. D'altra parte, che persone omosessuali rivestano alcuni ruoli crea problemi a una parte della popolazione: per il 41,4% non è accettabile un insegnante di scuola elementare omosessuale, per il 28,1% un medico, per il 24,8% un politico.
Il 74,8% della popolazione non è d'accordo con l'affermazione "l'omosessualità è una malattia", il 73% con "l'omosessualità è immorale", il 74,8% con "l'omosessualità è una minaccia per la famiglia". Al contrario, Il 65,8% è d'accordo con l'affermazione "si può amare una persona dell'altro sesso oppure una dello stesso sesso: l'importante è amare".
Gli stereotipi sulle persone omosessuali sono numerosi, nella maggior parte dei casi sono negativi e attribuiscono agli omosessuali caratteristiche dell’altro sesso.
Nel 1952, l’American Psychiatric Association citava l’omosessualità nel Diagnostic and Statistical Manual (DSM,1952) come un disordine mentale, dopodiché venne citato come disturbo dell’orientamento sessuale e poi sostituto nella sua terza edizione del 1980, con omosessualità ego-distonica.
Son passati quasi cent’anni da quando Freud liberava dalla vergogna le persone omosessuali. In una lettera destinata alla madre di uno di essi, egli scriveva: “L’omosessualità, certamente, non è un pregio, ma non è qualcosa di cui ci si debba vergognare, non è un vizio, una degradazione e neppure può essere definita una malattia; noi la consideriamo come una deviazione delle funzioni sessuali, provocata da un certo blocco dello sviluppo sessuale: è una grande ingiustizia perseguitare l’omosessualità come un reato, ed è anche una crudeltà” (Freud,1935).
La sessualità è per Freud “il motore intorno al quale ruota tutto” e comprende emozioni, sentimenti, affetti, relazioni, esperienze e condizioni sociali, per cui è compresa in essa l’identità di genere, il riconoscere l’appartenenza al sesso maschile o femminile.

Possibili cause dell’omosessualità o disturbi dell’identità di genere:

-Geni aberranti: sono geni espressi al momento sbagliato o in modo inappropriato;
-Disfunzioni ormonali;
-Forti traumi (es. violenze fisiche subite, abbandono da parte del genitore dello stesso sesso (psicologia forense))
-Nella fase “fallica” dello sviluppo psicosessuale del bambino (3-5) avviene il fenomeno del Complesso di Edipo o Elettra: il padre del bambino, che può accedere facilmente al corpo della, risulta un rivale in amore; tutta via egli è considerato una figura minacciosa, che può “punire”, perciò il bambino è combattuto tra il principio del piacere e del desiderio ed il rispetto nei confronti del padre. Come reazione di difesa, cerca di diventare come lui nei pensieri e nei comportamenti. Quando questo dissidio interiore non si risolve, per Freud si verificano le deviazioni sessuali nella fase “genitale” (12-18), poiché la pubertà risveglia l’interesse sessuale, di eccitazione, che porta alla sessualità matura.

Si svolgono tutt’ora ricerche sulle cause delle deviazioni sessuali e disturbi dell’identità di genere.

Parere personale: cercare le cause dell'omosessualità è un po' come cercare le cause dell'eterosessualità, è una ricerca vana.


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Fonti ufficiali:
-Istat;
-Istituto Beck;
-Psicologi Italia;
-Manuale "La Dimensione Psicologica" di Adele Bianchi e Parisio Di Giovanni, Paravia.
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