Conforto., Capitolo I | Abitazione.

Katly a me e a Grazia fece segno di ntrare e poi ci disse che dovevamo liberare le varie ragazze che si trovavano nell'abitazione e dovevamo trovare Wendy.
Salii velocemente le scale e spiai nella prima stanza: era la cucina, una stanzetta piccola e malandata; poi c'era un ragazzo insanguinato e Mark affianco. Non mi stavo rendendo conto della situazione, ma poi capii che era stato Mark a ferire l'uomo: molto probabilmente era Jack.
Katly accompagnò me e Grazia verso le scale, parlammo con qualche ragazza ed erano tutte impaurite. Le facevamo segno di uscire dalla stanza e mentre piangevano, si disperavano e tremavano mi accorsi del loro abbigliamento: erano vestite con minigonne molto corte e topstriminziti di vario tipo; molte erano solo in biancheria intima, poche altre completamente nude. Allora pensai che molto proabilmente erano costrette da Jack e forse da qualche altro a prostituirsi.
Mentre accompagnavo le ragazze all'uscita della stanza buoia, mi accorsi che all'angolo c'era lei di profilo: Wendy ... Sì, proprio lei. Quella ragazza vanitosa, simpatica ma allo stesso tempo dolce come la panna, la ragazza forte ma che piangeva; subito la chiamai:
-Wendyy ... Wendyyy ...-
Lei mi guardò e mi venne incontro mentre la gonnellina rossa che indossava svolazzava qua e là, ma comunque non era ancora rientrata nel giro della prostituzione. A quel punto con Grazia chiamai la polizia che mise in manette Jack e che indagò sul posto.
Ormai le ragazze e Wendy stavano bene e quello importava.
Tutto si risolse alla "normalità" infondo e tutto ritornò come prima...
Ringraziai mille, mille e ancora mille volte Mark per tutto quello che aveva fatto e due giorni dopo organizzai un pomeriggio con Katly, Grazia e Wendy.
La prima ad arrivare fu Katly, stavamo preparando assieme la macedonia con aggiunta di cioccolato e panna, eravamo in silenzio quando le dissi:
- Sono innamorata di tuo fratello-.