Quattro chiacchiere per quattro amiche, Capitolo II | Bar.

Due giorni dopo la nostra "avventura",ci ritrovammo tutte al solito bar,su richiesta di Silvia. Quando arrivai ancora non c'era nessuno.
Ero la prima.
"Che noia,adesso mi tocca aspettare...",pensai non proprio felice di quell'opportunità,ma lo diventai quando feci quattro chiacchiere col barista nell'attesa. Era dolce e simpatico,ma proprio quando la sua pausa finì arrivò Silvia. Era carina e aggraziata come sempre. Chiacchierammo un po' anche noi e quando arrivarono anche le altre,mi disse che le piaceva mio fratello. No,non che le piaceva, che ne era innamorata.
Tutto mi diventò rosso e la vista mi si offuscò dalla rabbia. Non potei fare a meno di alzarmi dalla sedia,buttandola giù,e inca***a come una bestia praticamente le urlai contro. Anche se in relatà non cel'avevo solo con lei.
- CHE COSA???? COME SAREBBE A DIRE CHE SEI INNAMORATA DI MIO FRATELLO???DI MARCK???MA SEI IMPAZZITA????
Okay,ormai ero partita,gridavo rimproveri anche meglio di un altoparlante,a occhi spalancati e denti stretti. Come poteva farmi questo?? Come poteva innamorarsi di Marck,proprio lui che decisamente non è il tipo adatto a lei?? Silvia era troppo fraglie per Marck,e Marck troppo superficiale per lei. No,così' non andava bene.

Essì per fortuna la nostra avventura/disavventura giunse al termine e Wendy ritornò tra noi *-*. Silvia invitò successivamente me, Wendy e Kat al bar per una chiacchierata e per mangiare qualcosa. Giunta al bar del centro cercai con lo sguardo le tre. Le trovai. C'erano solo Kat e Silvia; ma non mi sembrò che andasse tuto liscio tra loro. Silvia sussurrò qualcosa a Kat, e lei reagì male, molto male. Iniziò a strimpellare qualcosa tipo:- Che cosa? Ma sei impazzita?- A quel punto decisi di intervenire io... -Hei che succede quì, qualcosa non và ragazze?-

Silvia mi rispose, ma io non convinsi del tutto che mi stesse dicendo la verità. In quel momento pensaii che stesse succendendo qualcosa tra le due amiche così legate. Poi però pensai:
"No, non è possibile; sarà sata una mia impressione sbagliata.
"Ok crediamoci pensai", ma, come ho già detto qualcosa non quadrava. C'era rabbia nelle parole di Kat, e non credo che ci si adiri così tanto solo per il gusto di un gelato. Dopo questo breve film mentale mi tranquillizzai e mi sedetti al tavolino con Kat e Silvia. Dalla porta di ingresso al bar entrò Mark, il fratello di Kat: non lo conoscevo molto bene, anzi per niente, così decisi di conoscerlo meglio...

Ero con le auricolari dell'I-Pod nelle orecchie ed ascoltavo la canzone "When you're gone" di Avril Lavigne; ero arrivata al minuto 03.08 quando entrai nel bar. Entrai nel bar. L'acuto mi impedì di sentire quello che stava accadendo al tavolino dove era seduta Silvia e dove Kat e Grazia erano in piedi: Kat sembrava piuttosto adirata, Grazia sorpresa, Silvia un po' imbarazzata. Spensi l'I-Pod ed andai verso di loro, ma comunque non chiesi niente, perchè parlavano di gelato al pistacchio ed al cioccolato insieme! Che disgusto!!!
Le salutai facendo anche segno con la mano, poi vidi Silvia che spalancando leggermente la bocca guardava fisso l'entrata del bar. Si sentì il rumore della porta che si apriva: era Mark.

Silvia mi guardò come per ammonirmi,avvertendomi di non dire nulla ,con lo sguardo,davanti a Grazia e si inventò una scusa sul gelato.
Ricambiai lo sguardo infuriata.
- Ma certo perchè lo sanno tutti che non si mette il pistacchio con il cioccolato. Il pistacchio è troppo amaro per il ciccolato. Il ciccolato è così dolce...e fragile. Il pistacchio è un gusto prepotente e menifreghista,un incontrollabile scellerato che se la fa con qualsiasi fior di latte!!! Mentre il cioccolato è...è DIVERSO!! Troppo.
Arrivò anche Wendy,che ci saluto con un cenno della mano. La salutai sventolando una mano nella sua direzione,quando mi accorsi che nel bar stava entrando anche un'altra persona: Marck.
" Si parla del diavolo..."



Entrai in un bar in cui non ero mai stato. Sembrava carino e accogliente,nell'aria c'era un vago profumo di caffè e di biroche appena sfornate. Mi guardai un po' intorno e vidi che ad un tavolino c'erano Kat e le sue amiche. Riconobbi Wendy,Grazia e notai che Silvia mi fissava,con la bocca leggermente aperta. Andai incontro a tutte loro con un gran sorriso stampato in faccia e le braccia spalancate a mo'di saluto.
- Ragazze! Che piacere vedervi! Kat sorellina mia,come stai?
chiesi mostrandole uno dei miei più affascinanti sorrisi e mi piegai per darle un bacio sulla guancia,ma lei mi sferrò una gomitata nel ventre che mi fece piegare ancora di più.

Notai che Silvia lo guardava,mangiandoselo e spogliandoselo con lo sguardo allo stesso tempo. Una scintilla di pura rabbia mi illuminò gli occhi,una visione troppo insopportabile per me.
Se lo stava talmente godendo che nemmeno si accorse che era piegato in due dal dolore per la gomitata che gli avevo sferrato.
Lui si ricompose e perse una sedia,mettendosi tra me e Silvia.
"Bene",pensai," così invece che silvia potò colpire direttamente il colpevole".
Poi Sivlia fece un discorso che forse poteva sembrare strano a qualcun'altro,ma io lo compresi benissimo.
- Dimentichi che le fiabe non hanno significato,non hanno una morale. E comunque sia,questa è la vita reale non una fiaba e il gelato al pistacchio e quello al cioccolato non vanno PER NIENTE bene insieme.
Le riservai un'altro dei miei sguardi pieni di rabbia e rancore irrefrenabile,ma almeno non l'avevo pestata a sangue.
Era già qualcosa.



Silvia fece un discorso complicato che riguardava i gusti dei gelati e delle fiabe e della sua vita che però non capì. Ma che diceva??
"Non ha senso".
Eppure,mentre parlava non potei far a meno di fissare le sue labbra,così lucide,morbide e carnose...scossi la testa,sorpreso di me stesso.
Come potevo pensare questo di una ragazza?? Insomma,era solo una...ragazza.
E per me quella parola significava solo "hobby" o "passatempo" ma non "vorrei baciarla".
"vorrei andarci a letto",tutt'al più.

Ci raggiunse anche mia cugina Wendy che, avendo l'mp3 nelle orecchie, non riuscì ad ascoltare la conversazione tra Silvia e Kat. Intanto Mark entrò nel bar e si sedette con noi. Silvia si era quasi imbambolata alla vista del ragazzo e aveva la bocca leggermente spalancata. Dopo aver fatto uno strano discorso sui gelati, le fiabe e bla bla bla vari, notai un suo comportamento strano. Stava fissando Mark in una maniera particolare, diciamo da "innamorata". A quel punto abbandonai l'idea di conoscere meglio Mark (cosa che non mi interessava più di tanto), per riflettere sui comportamenti strani della mia amica. "Sarà stata la mia impressione o a Silvia piace Mark?". Il mio sesto senso diveva questo, e ci prendevo quasi sempre... Non feci niente: più che altro intervenni dicendo:
-Ma no a me piace il cioccolato con il pistacchio (non era finzione, mi piaceva per davvero), e se si aggiunge anche la fragola si ottiene un gelato squisito-

Scoccai un'occhiata al cameriere,e se lo sguardo avesse potuto uccidere,adesso sarebbe una mummia. Giuro che gli avrei tirato dietro una sedia e se poco prima mi era sembrato dolce e simpatico adeso lo volevo incenerire. Alla fine sorrisi,decisa a lasciar perdere. Voleva soffrire? Tanto peggio per lei.
- Molto bene allora. Vediamo se questo assortimento ti manderà al settimo cielo oppure ti manderà a così lungo tempo al bagno finchè nn ti verrano le emorroidi!
La fissai con aria di sfida. Sapevo che quello che avevo detto faceva a dir poco schifo,ma era l'unico modo per darle l'idea.



Non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue labbra,ma quando sentii il discorso del cameriere,feci un sorrisetto bastardo: adesso sapevo cosa fare.

- Non se il gelato non sa cosa significhi amore.
Risposi gelida. Non avevo intenzione di mandare avanti quella discussione,se voleva soffrire tanto peggio per lei. Io l'avevo avvertita.



Sivlia scoppiò a ridere ed io le sorrisi incoraggiante. Era carina e...sì,forse avrei anche potuto divertirmici. Poi però mi ricordai dell'esistenza di mia sorella e ci ripensai. Non mel'avrebbe mai perdonato. Il sorriso scomparì completamente dalle mie labbra,lasciando al suo posto una smorfia di rassegnazione.

Il cameriere arrivò e fece risedere Silvia che si era alzata e aveva tutta l'aria di voler andarsene di corsa.
"E fa bene",pensai irritata.
Poi il ragazzo ci portò i gelati,ma non mi ricordavo di aver ordinato! E poi di sicuro non avrei preso quei gusti,visto che ero così in disaccordo. Ma di sicuro non avrei potuto rimandarlo indietro,che figura ci avrei fatto?? Quella di una bambina capricciosa ed egoista,e in questo momento era l'ultimo dei miei desideri. Nemmeno mi accorsi che il ragazzo ci stava provando con me,talmente ero assorta nei miei pensieri e non mi accorsi neanche di aver mangiato solo la parte al ciccolato.



Il ragazzo fermò Silvia prima che lo potessi fare io,e questonon mi piaceva. Dovevo essere io,il solo in grado di fermarla,nessun altro. E mi arrabbiai ancora di più quando mi accorsi che stava facendo la corte a mia sorella. Mi servì il gelato che avevo ordinato e lo gustai lentamente,era proprio buono!
- Scusate un attimo ragazze,vado a pagare il conto.
Mi alzai con un sorriso e andai verso il bancone,verso il cameriere dal nome sconosciuto. Mi misi esattamente di fronte a lui e appoggiandomi lo avvertii
- Ehy amico! Che bella quella ragazza lì,eh? Quella bionda...ha due occhi impressionanti. E anche un fisico niente male,ti capisco se vuoi uscire con lei. Ma se ti azzardi a farlo sei morto bello,perchè si dà il caso che quella sia mia sorella.
Me ne andai lasciando i soldi ma non il tempo di rispondergli,e uscii,seguito dalle ragazze. Non mi accorsi che Kat non lo fece.