Giuro: fu uno dei miei più bei giorni della mia vita.
Passamo il pomeriggio tra una scherzo e uno schizzo,tra chiacchiere e risate.
Quando uscimmo dall'acqua e ci riparammo sotto l'ombrellone,ormai avevo capito cosa provavo per lei. Cel'avevo chiaro in mente,e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea.
- Silvia?
la chiamai,ma aveva le auricolari. La chiamai un'altra volta ma non mi sentii di nuovo,alla fine gliele strappai dalle orecchie e le dissi
- ti amo.
Mi avvicinai piano al suo volto,e lei fece lo stesso. Il contatto all'inizio fu lieve,poi sempre più appassionato. E quel bacio ne fu la conferma,"sì,la amo",pensai,e al momento fu l'unica cosa sensata che riuscii a mettere insieme.
Quando il bacio finì lei si mise a ridere,non capii bene il perchè,forse era felice. Le sorrisi dolcemente in risposta,poi però le arrivò un messaggio. Sembrò molto irritata,infatti un attimo dopo si alzò con un sorrisetto ironico che però mi faceva impazzire. Molto probabilmente era di Grazia,perchè andò dritta dritta da lei a dirgliene quattro. Osservai la scena divertito: potevo anche amarla,ma in fondo dentro restavo sempre un bastardo. Tornò da me dicendomi che non si sarebbe più mossa da lì,ed io attirandola a me e alle mie labbra le risposi
- Tantomeno io te lo lascierò fare.
Arrivai in spiaggia nel tardo pomeriggio. Affittai il mio solito ombrellone al numero 10,solitamente deserto;questa volta,invece,c'era una ragazza. La ignorai,facendo finta di non essere un po' sorpreso e mi tolsi tutto,eccetto il costume. Mi sdraiai e chiusi gli occhi,intenzionato a fare un lungo sonno. Poco dopo però,arrivò un'altra ragazza che era in un ombrellone non molto distante,ad urlare strane cose sui ragazzi e la gelosia. Ah sì. Lo conoscevo bene quel discorso. Tuttavia,per quanto mi desse sui nervi,non la fermai e quando se ne andò bofonchiai un -che gente- prima di iniziare una conversazione con la ragazza accanto.
- Che brutto quando cambiano,vero?