Riassunto della musica greca e le sue fonti.

LE FONTI DELLA MUSICA GRECA

Le fonti della musica greca sono:
- la musica vera e propria;
- i trattati musicali (simili ai libri di teoria di oggi);
testimonianze letterarie di tipo filosofico e letterario.

Possediamo 23 brani musicali greci databili tra il III sec. a.C. e il IV d.C e sono scritte sia parole che musica su lastre di marmo o fogli di papiro. I trattati musicali non consentono di ricavare informazioni riguardo una notazione musicale precisa, ma si sa che vennero utilizzati dei simboli derivati dall'alfabeto attico per l'altezza delle composizioni vocali e con dei simboli derivati dall'alfabeto fenicio venivano annotate le altezza strumentali.
Alcuni frammenti di fonti sono:
- un tratto dall'"Oreste" di Euripide (tragedia greca);
- Gli "Inni Delfici": sono degli inni che narrano la nascita di Apollo e la lotta contro il dragone del tripode sacro di Zeus; furono ritrovati a Delfi nel tempo di dio Apollo;
- papiro trovato ad Ossirinco;
- Epitaffio di Sicilo: è un canto funebre scritto su una stele trovato da un archeologo vicino a una tomba. Fu conservato nel museo di Smirne e poi fu perduto durante la guerra greco-turca ed ancora fu ritrovato casualmente nel giardino di una signora ed ora è nel Museo Nazionale di Danimarca; tra le righe del testo di possono notare delle indicazioni riguardo la melodia.

Alcune fonti iconografiche sono date da due statuette cicladiche risalenti al 2300 a.C circa e raffigurano rispettivamente un suonatore di un'arpa seduto presumibilmente su un trono ed un suonatore di strumento a fiato a doppia canna.
Un'altra fonte ci è data da un dipinto risalente alle seconda metà del V secolo a.C e raffigurante una suonatrice di cìtara (o cetra), il più diffuso cordofono nella Grecia arcaica e classica. La citara, nel dipinto, è formata da sette corde di lunghezza uguale e sulla traversa sono visibili dei piroli che consentivano di modificare l'intonazione agendo sulla tensione di ciascuna corda.